Carissimi, da poco tornato dallo Sri Lanka desidero raccontarvi le mie riflessioni su questo ultimo viaggio.
Quest’anno sono partito da solo, in Sri Lanka mi hanno fatto compagnia le suore delle missioni di Lansigama, Rambewa, Toddhawewly e Badulla.
In occasione della visita alla piccola missione di Badulla, cittadina del centro sud dell’isola lontanissima dai flussi turistici, dove a metà 2016 abbiamo costruito il nostro quarto pozzo che soddisfa le esigenze della piccola missione e disseta alcune famiglie dei dintorni, mi sono venuti in mente i nostri più importanti progetti realizzati in quest’isola bellissima: oltre 500 bambini, alcuni già adulti, grazie al nostro aiuto hanno iniziato una vita di lavoro piena di certezze.
Gli asili di Kanjukkuliya, Talawila, Madampe e l’asilo di Rambewa con i suoi 70 bambini; con essi continua l’incontro di sensazioni infinite senza confini.
Altri tre pozzi il primo dei quali nella missione di Lansigama costruito l’indomani dello Tsunami del dicembre 2004 e quello di Toddhawely che ha fornito l’acqua per la costruzione dell’orfanotrofio e della missione delle suore Francescane Minime.
Troppo breve è stata la mia permanenza nell’orfanotrofio di Toddhawely; continuo a ricordare con nostalgia e affetto il caloroso abbraccio delle ragazzine; rari sono i viandanti che frequentano quella zona e si fermano da loro; io per loro, anche se per poco, sono stato un papà, uno stretto parente di famiglia.
E ancora 150 ragazzi sostenuti a distanza; il progetto “Help to study programme” continua a creare speranze e certezze per il loro futuro.
Tutte queste importanti opere sono il segno tangibile di Vita e Solidarietà in Sri Lanka, isola avviata a vivere la sua storia che è in parte anche la nostra storia. Ottavio